Cosa vuol dire per un attore avere un physique du rôle, semplicemente avere l’ aspetto fisico adeguato alla parte che deve sostenere, ma anche un’ attitudine mentale a svolgere quella determinata funzione professionale. Ebbene, Massimo Cagnina, l’attore di Agrigento classe 1973, ha indubbiamente il physique du rôle , quella presenza fisica che ne dimostra anche il grande valore interiore. Nato come attore di teatro in seguito alla sua formazione alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, con il quale lavora con continuità, Cagnina, dal 2004 si è fatto le ossa accanto ad Eros Pagni. Il suo essere ed il suo recitare hanno affascinato subito registi cinematografici come Saverio Costanzo, Giulio Manfredonia e Pupi Avati che lo hanno voluto nei loro ultimi film proprio per le attitudini fisiche che lo rendono unico.
Per Saverio Costanzo la presenza di cagnina tra i novizi del suo film In memoria di me è stata indispensabile. Le 30 pose dell’attore in 30 piani d’ascolto assolutamente silenziosi sono stati fondamentali per la resa del film. Il volto “buono” di Massimo Cagnina è stato in grado di trasmettere al pubblico quell’atmosfera tra chiari e scuri in cui emergono le motivazioni di fondo che stanno alla base delle differenti scelte di vita dei personaggi del film. La fisicità silenziosa di Cagnina nel personaggio di Ciarnella riflette assolutamente le regole del convento dove i volti di ogni novizio diventano l’immagine di quella lotta interiore fatta di sguardi e silenzi in cui spesso si legge l’inquietudine la fatica di rispondere al Signore.
Totalmente diverso il personaggio del Geomatra di Qualunquemente il film campione d’incassi di Giulio Manfredonia in cui Cagnina è accanto ad Antonio Albanese impersonando uno degli amici fidati di questo. Essere amico di Cetto La Qualunque non è cosa da poco, ma non è neppure cosa facile, perché a Cetto non si può parlare chiaramente, non lo si può irritare, se no si rischia pesantemente. Qualunquista, buzzurro, immorale e profondamente maschilista, Cetto La Qualunque rappresenta lo spaccato di una società che assomiglia inquietantemente alla nostra e come lui tutto il suo gruppo di amici compreso il bravissimo Cagnina , che assieme agli altri offrono agli spettatori un'Italia ingrigita dal cemento dell'edilizia selvaggia e governata dalla ‘legge del pilu' .
Ma la versatilità attoriale di Cagnina continua con un nuovo personaggio, Piero, un cuoco omossessuale, nel film Mani in terra, ultima produzione di Giulio Manfredonia che ancora una volta ha voluto l’attore siciliano in un ruolo ancora differente da quelli precedenti . Questa volta Massimo Cagnina sarà accanto a Stefano Accorsi , Sergio Rubini, Iaia Forte , Nicola Rignanese. Ma di questo ne sapremo qualcosa in più tra qualche mese quando uscirà il film.
Fonte: Francesca Camponero